giovedì 25 settembre 2008

letture delle vacanze (2)

[foto, naturalmente, da Internet]

Un'amica mi ha manda Rossovermiglio, l'opera prima di Benedetta Cibrario. Dice che l'ha preso per la copertina con l'intuizione che mi piacerà... o che mi potrebbe piacere.

Ed io mi godo questi ultimi giorni di libertà di leggere (dopo dovrò leggere i temi degli alunni) ed ecco che l'ho già finito e passato a mia figlia, che ha un mucchio di libri sul comodino, tanti consigliati da me.

Non so se mi è piaciuto. Sì e no.
Mi è piaciuto il come ma non il cosa.
Mi spiego?

Forse -pensavo tra me e me- che a me garba (mi è venuto spontaneo questo verbo, che credevo dimenticato, dagli anni passati in Toscana), a me garba dicevo più che all'autrice il suo personaggio principale, questa donna che si ribella ma tutto sommato, ci viene a dire la voce narrante, forse non ne è valsa la pena. Ma, dico io, una autrice non dovrebbe diffendere il suo personaggio protagonista?

Si accettano opinioni al rispetto.

venerdì 19 settembre 2008

letture delle vacanze (1)

[foto da Internet]
Mentre fuori finalmente piove e piove che Dio la manda e mi trovo già al 20 settembre (dall'1 al lavoro)
mi decido a scrivere due righe in questo blog abbandonato da ormai metà luglio, che l'erba c'è cresciuta anche se non si vede ma sulle mie dita ed in testa direi di sì, perché faccio fatica a scegliere su che cosa parlare al ritorno, e perfino a decidere se veramente son tornata o sono ancora via e lì voglio rimanere, cioè ancora non so se voglio o no continuare a scrivere... su che cosa poi? ed a fare scrivere... chissà, dipende, devo guardare in faccia la gente dei miei gruppi. Come faccio a sapere se a loro piacerà scrivere o no?

Intanto che ci penso mi è facile ripescare alcune delle... letture, naturalmente, piacevoli dell'estate e di quelle parlerò.

A Babelia, il supplemento del sabato di El País, devo di avermi fatto conoscere Simonetta Agnello Hornby, intervistata direi in primavera. Ho cercato su Internet i suoi titoli e me ne sono procurata un paio.

È stato un vero piacere. Mi sono inbattuta in una narratrice di lungo respiro, tradizionale tanto per intenderci, con lunghe storie di saghe famigliari alla vecchia cara maniera. Intelligente ed agile, credibile e con un pizzico d'ironia, sa fare giustizia ad ogni personaggio, cioè, lascia spazio perché ognuno esponga le proprie ragioni, la propria posizione, ma è allo stesso tempo chiara nei giudizi.

Questa Sicilia così spesso argomento letterario (ma che densità di autori in nell'isola!), bellissima e soffocante, in modo particolare per le donne come questa zia marchesa dai capelli rossi e dalle origini misteriose.

Son contenta di aver trovato un'altra autrice di cui cercherò altri titoli, un altro pezzettino del mosaico che pian piano si va formando, il mosaico del senso della realtà che troviamo spesso nei libri.


Ve lo consiglio.