Poche parole
moltissime cose, Rossella Milone
Scrivo un post di circostanze, la circostanza di dover
lasciare testimonianza scritta, qualcosa che si possa leggere anche dopo l’incontro
di giovedì pomeriggio, del nostro Club di lettura, improvvisato a scuola
durante il corso scolastico, 2014-15, su
questo primo romanzo di Rossella Milone. Che io ho riletto con piacere e come
se fosse un libro diverso da quello che già avevo letto quando uscì.
Infatti, stando atenta al manifestarsi del senso del
titolo del romanzo, che la prima volta credo mi sia sfuggito, luce si è fatta!
Poche parole sono quelle che pronunciano (o tacciono) i personaggi del romanzo.
Ma con queste poche parole, perché i
romanzi sono parole, come diceva la nostra Rodoreda, noi veniamo a sapere
molte, moltissime cose. E come mai? Il segreto sta nei gesti, nei movimenti,
nel modo come uno guarda l’altro, si china, si aggiusta i capelli, ... ed
ancora, nel modo come uno reagisce o sopporta il vento, si sieda a tavola per consumare un pasto, accarezza il
cane, si asciuga i capelli o non se li asciuga.
In qualche modo, questo romanzo narra, ci mette davanti tutto quello che
le parole dei romanzi nascondono mentre raccontano i fatti, quello che succede, quello che si dice. Rossela Milone
racconta i silenzi e le parole, mute, del corpo. Mute che però parlano. Urlano
la loro esistenza, la loro verità.
È anche l’assenza (della nonna, della mamma di
Albertine...), la loro fuga, quello che
mette in evidenza le fughe degli altri, che apparentemente sono rimasti e
rimangono. Il vero è che tutti fuggirono
o fuggiranno, anche Nanà, la nipotina della nonna scomparsa senza parole.
A me sembra che ci voglia un grande coraggio a scegliere
il non detto, l’assenza e le sue conseguenze come soggetto narrativo, come
scegliere il negativo fotografico per spiegare l’immagine, ... Mi sembra che
queste giovani narratrici –ora penso anche a Valeria Parrella, che leggeremo
per l’incontro di maggio-- abbiano molto da dire. Il fatto che sappiano dircelo
anche in un altro modo, me lo conferma. E ne provo una grande felicità!