Cari i miei alunni ed alunne (o: alunne ed alunni), ebbene sì, ve lo voglio dire: voglio un prosciutto a Natale! lavoro tutto l'anno, sono tanti anni che lavoro; una volta solo ho avuto un prosciutto a Natale ed è stato perché, per una volta sola, l'allora capo non ha voluto fare differenze (gli insegnanti eravamo in tre accanto a una quindicina de vari lavoratori dipendenti), non come insegnante. Gli insegnanti non vengono mai premiati con prosciutti, salami o cioccolatini a natale, com invece altri lavoratori... Lo so, lo so che mi direte che il prosciutto ce lo possiamo comperare con la tredicesima, ma credo che sotto sotto ci sia un discorso che mi interessa di sollevare. Non sto chiedendo favori o privilegi, mi sto accorgendo, e lo sto facendo da relativamente poco tempo, quanto sia difficile trovare un sentimento strano e raro, la gratitudine.
Nel campo dell'insegnamento, sempre di più, se gli alunni imparano sarà che sono bravi, se non imparano è l'insegnante a sbagliare, a non essere abbastanza preparato, coinvolgente, una figura forte,... E gli alunni non si sentono obbligati ad essere grati. Se l'insegnante fa bene il suo mestiere, pensano, non fa altro che il suo dovere. Sicuramente, così come i medici, per esempio... ma perché le mie amiche che fanno il medico o l'infermiera hanno -loro sì- prosciutti, salami, biscotti e cioccolatini che gli escono dalle orecchie a Natale? Sarà che la salute è la salute e l'istruzione... relativa?
E non pensate che io sia una persona interessata. Amo regalare ed avere in regalo sassi, conchiglie, foglie e candele colorate, parole e letterine... Il prosciutto è solo una metafora!
Beh, quando potrete leggere queste parole è ormai passato Natale e forse, con esso, la tempestività del mio post, ma non volevo rimandare a dicembre dell'anno prossimo.
Buone feste!
5 commenti:
Che svegliare dopo Natale!!
Cara Insegnate
Mi sembra che quest’anno sei arrivata in ritardo, questo del prosciutto dovresti averlo detto prima!
Ma mi dono per informata.
D’altro, non sono d’accordo con te quando dici: Se l'insegnante fa bene il suo mestiere, pensano, non fa altro che il suo dovere.
Sono tanti anni imparando delle cose, sappiamo differenziare tra una buona ed una brutta insegnante, ma se portiamo un prosciutto sembra che vogliamo fare la palla.
Ma boh, se tu pensi che gli alunni siamo ingrati perché non portiamo la mela, si dovrà fare qualcosa.
No, mi dispiace, "fare la palla" non credo che voglia dire niente... Això de "la pilota" els italians no saben dir-ho.
mela? Hai detto "mela"? No, no, prosciutto!
;)
Non vado matta per i sassi, ma come te anch'io ho bisogno, magari ogni tanto, di un po' di gratitudine. Non è da lecchini fare un complimento all'insegnante o regalarle una mela?
Francesca, giovedi Anna ed io ti porteremo un chilo di mele!
Parlo anche per Anna (sicuro) è le due pensiamo che la voglia d'imparare è una forma di vivere e le due vi ringraciamo per la vostra profesionalità, il vostro interesse e per fare le classe così interessante.
Non è neanche facile studiare alla nostra età, trovare il tempo, trovare la neurona che funziona ancora, e non perdere la voglia di finire i 5 anni d'italiano, perciò la vostra collaborazione, il vostro senzo dell'umore con noi ci è così caro. Grazie per tutto, tutte le due!
Beh, ci piace anche molto la cioccolata... Grazie!!!
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