... l'aborto sarebbe un sacramento.
Mi sono ricordata di questo vecchio slogan anni ottanta leggendo della manifestazione di oggi per il diritto delle donne ad abortire.
Lo cerco su Internet e ne trobo delle varianti: "se gli uomini restassero incinti", "se gli uomini potessero concepire", "se il Papa potesse avere figli"... Quale era la giusta? Forse quella che potete trovare in questo blog
Erano gli anni ottanta, vi dico, ed io c'ero, in piazza per le manifestazioni che in quel momento si incentravano sul diritto agli anticoncezionali ed all'aborto. Che povertà, c'è stato poi detto e ci siamo anche dette, con tutto il lavoro che ci aspettava e che c'è ancora da fare in materia di femminismo. Mi ricordo che una delle volte, era domenica, tornata alla casa di famiglia a pranzo, mia madre mi raccontò di essere inceppata in una dimostrazione. Era sulla Rambla, lei usava di passeggiare con mio padre in centro : "C'erano tante donne che gridavano che volevano abortire", mi disse sconvolta.
Rimasi alibbita e non fui capace di dirle che c'ero anch'io ma che non avevo nessuna voglia, intenzione, idea di fare quello che si stava richiamando, anzi, che mai e poi mai avrei voluto passare una simile esperienza e che così la pensavano tutte le altre donne che dimostravano accanto a me... Sicuramente persi un'occasione di farle capire un pocchettino qualcosa che io avevo capito e che mi stava a cuore, il senso della lotta per i diritti.
In casa, nel mio studio, ho tuttora un manifesto di quegli anni; ci si vede la scritta: "Non si mendica un giusto diritto, si lotta per ottennerlo". È diventato con gli anni un lemma per me. Lo vedo ora che scrivo, ora che so che i diritti non sono tutto, che c'è ben altro per cui lottare. Ma oggi ci rimettono in questione anche quelli. Appunto la mail della Libreria Pròleg dice: "Non ci saremmo mai aspettate di dovervi mandare, nel 2008, questo messaggio ..."
Con tutte le altre cose che avremmo da fare...
Buona giornata a tutti; mi metto al lavoro!
Lo cerco su Internet e ne trobo delle varianti: "se gli uomini restassero incinti", "se gli uomini potessero concepire", "se il Papa potesse avere figli"... Quale era la giusta? Forse quella che potete trovare in questo blog
Erano gli anni ottanta, vi dico, ed io c'ero, in piazza per le manifestazioni che in quel momento si incentravano sul diritto agli anticoncezionali ed all'aborto. Che povertà, c'è stato poi detto e ci siamo anche dette, con tutto il lavoro che ci aspettava e che c'è ancora da fare in materia di femminismo. Mi ricordo che una delle volte, era domenica, tornata alla casa di famiglia a pranzo, mia madre mi raccontò di essere inceppata in una dimostrazione. Era sulla Rambla, lei usava di passeggiare con mio padre in centro : "C'erano tante donne che gridavano che volevano abortire", mi disse sconvolta.
Rimasi alibbita e non fui capace di dirle che c'ero anch'io ma che non avevo nessuna voglia, intenzione, idea di fare quello che si stava richiamando, anzi, che mai e poi mai avrei voluto passare una simile esperienza e che così la pensavano tutte le altre donne che dimostravano accanto a me... Sicuramente persi un'occasione di farle capire un pocchettino qualcosa che io avevo capito e che mi stava a cuore, il senso della lotta per i diritti.
In casa, nel mio studio, ho tuttora un manifesto di quegli anni; ci si vede la scritta: "Non si mendica un giusto diritto, si lotta per ottennerlo". È diventato con gli anni un lemma per me. Lo vedo ora che scrivo, ora che so che i diritti non sono tutto, che c'è ben altro per cui lottare. Ma oggi ci rimettono in questione anche quelli. Appunto la mail della Libreria Pròleg dice: "Non ci saremmo mai aspettate di dovervi mandare, nel 2008, questo messaggio ..."
Con tutte le altre cose che avremmo da fare...
Buona giornata a tutti; mi metto al lavoro!
3 commenti:
Veramente, ci sono tante cose per cui lottare, anche oggi! Sopratutto per cuanto fa alle donne e, per me, per cuanto fa anche a quello che chiamano "il quarto mondo", le viecchi senza soldi che sopravivono alle nostre cità, senza nessun'aiuto della società. Specialmente senza quello dei politici che hanno altre cose a pensare, per esempio l'AVE, la Sagrada Família e loro poltrone.
Io questa manifestazione d’oggi non la capisco. Ho ricevuto pubblicità e diceva :
el que ha passat a Barcelona a les clíniques on es practica l'avortament és un dels escàndols més vergonyosos, per tres raons que a mi em semblen indiscutibles: primer, que l'avortament és legal a l'Estat espanyol, i opinin el que opinin determinats bisbes les lleis s'han de respectar i l'Estat té l'obligació de fer-les respectar; segon, que la publicitat amb què s'ha actuat i els rumors (alguns d'una morbositat lacerant) que s'han consentit són un atac a tota la professió mèdica; tercer, però no el menys important, la humiliació que ha significant per a algunes pacients ser identificades i ser interrogades, malgrat el jurament hipocràtic que creien que les protegia.
Non capisco come si può manipolare tutto così, perché:
1.- l’aborto non è legale in Spagna, solamente non si puniscono tre sopposti. Ti puoi piacere o non, ma è così.
2.- Da una parte non è stata la chiesa chi ha arrestato ai dottore, sono stati i giudici, dall’altra parte la chiesa non va contro la donna, difendi i bambini, ma la chiesa non fa le leggi.
3.- In queste cliniche si facevano aborti da 7 messi e poi si tritavano i bambini .
No, non credo che tutto questo sia andare contro la donna.
guarda che bella frase!!!
"Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli imprescindibili"
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