Un ammiratore occasionale mi manda come regalo di augurio per l'Anno Nuovo, invece dei soliti Power Point, che a volte sono anche belli, una bellissima foto di Susan Sarandon, il che mi porta -come no?- a gravi riflessioni, nel mio stile...
Suppongo (pecco d'orgoglio?) che ci sia un qualche filo che lega l'attrice alla destinataria del messaggio del mio corrispondente, cioè, io. Il ritratto di questa donna matura, intelligente (nel senso che ha fatto dei film intelligenti, no?) si collega ad un'immagine della femminiltà matura positiva. Della bellezza, della resistenza al tempo... Basta con quello sguardo sulla donna di cinquant'anni che la vuole frustrata nei suoi desideri, non più attraente, in preda a malattie strane, abbandonata dai figli e spesso dagli uomini, quando non tradita, alcolizzata, prozacdipendente ... vecchia e secchia, come dice qualcuno.
"Lei" non è così, avrà fatto un patto con il diavolo?
E subito scatta in me un'allarme. Ma sì, dai, siamo sempre lì: Lei è l'eccezione che conferma una regola che non accetto, che rifiuto, che tante delle mie amiche smentiscono. Le mie amiche che non sono attrici nè ricche nè famose, che non sono scese a patti con nessun diavolo. Che sono sì, belle, intelligenti, lottatrici, tra figli, mariti, amanti occasionali o non, amiche (se sono fortunate), ... lavoratrici e laboriose, che sono due cose diverse che mi sembrano di valore ambedue. Di cui ho imparato ad apprezzare la bellezza con occhi che non appartengono al desiderio maschile.
Ecco, questo è il punto: sappiamo che la Sarandon è una bella donna perché ce lo dice una voce ed uno sguardo maschile. Povere donne, dice a volte mia suocera. Povere sì, se fossero private di capire, guardare ed accogliere la bellezza femminile. Con i propri occhi, però, non guardando attraverso lo sguardo maschile.
Suppongo (pecco d'orgoglio?) che ci sia un qualche filo che lega l'attrice alla destinataria del messaggio del mio corrispondente, cioè, io. Il ritratto di questa donna matura, intelligente (nel senso che ha fatto dei film intelligenti, no?) si collega ad un'immagine della femminiltà matura positiva. Della bellezza, della resistenza al tempo... Basta con quello sguardo sulla donna di cinquant'anni che la vuole frustrata nei suoi desideri, non più attraente, in preda a malattie strane, abbandonata dai figli e spesso dagli uomini, quando non tradita, alcolizzata, prozacdipendente ... vecchia e secchia, come dice qualcuno.
"Lei" non è così, avrà fatto un patto con il diavolo?
E subito scatta in me un'allarme. Ma sì, dai, siamo sempre lì: Lei è l'eccezione che conferma una regola che non accetto, che rifiuto, che tante delle mie amiche smentiscono. Le mie amiche che non sono attrici nè ricche nè famose, che non sono scese a patti con nessun diavolo. Che sono sì, belle, intelligenti, lottatrici, tra figli, mariti, amanti occasionali o non, amiche (se sono fortunate), ... lavoratrici e laboriose, che sono due cose diverse che mi sembrano di valore ambedue. Di cui ho imparato ad apprezzare la bellezza con occhi che non appartengono al desiderio maschile.
Ecco, questo è il punto: sappiamo che la Sarandon è una bella donna perché ce lo dice una voce ed uno sguardo maschile. Povere donne, dice a volte mia suocera. Povere sì, se fossero private di capire, guardare ed accogliere la bellezza femminile. Con i propri occhi, però, non guardando attraverso lo sguardo maschile.
1 commento:
Magari l'errore de molte donne è fondare la sua vita nella vita dei altri, sia marito, figli, amanti ocasionale... Penso che tuti deviamo essere responsabili delle nostre vite e goderne, senza pensare all'opinione dei altri (specialmente quella degli uomini, cosa che penso che conduce direttamente al Prozak).
Non perdere il senzo d'umore, pensare un po' a se stessa e lasciare partire quelli che non vogliono essere con te è la formula per essere una donna bella (o una bella donna). Veramente, Susan Sarandon mi piace molto, come actrice e come donna.
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