venerdì 27 novembre 2009

la memoria dei vivi

Per un fortunato caso, cioè, grazie ad un'alunna della scuola che lavora in una casa editrice, ci sono arrivate delle novità in tre lingue, tra cui l'italiano, e così ho potuto leggere dei libri che non avrei mai trovato da me. Uno di questi, La memoria dei vivi, di una tale Rosella Milone, napoletana, appena quarantenne o quasi, che in tre racconti lunghi mi ha affascinato, e questo dalla prima pagina. Sono felicissima di averla letto e la aggiungo alle mie scrittrici "di famiglia", quelle che medicano e curano come non lo fa il medico -o la dottoressa- della mutua.

Ci vedo un modo di scrivere, che non è solo uno stile, ma uno sguardo sulla realtà, sulle cose che succedono o non succedono, diverso, ... Si fa in fretta a dire e non è facile da spiegare, ma queste scrittrici per me giovani guardano la realtà con occhi diversi, perché la vivono in modo diverso, perché la realtà è profondamente cambiata, e loro ne danno testimonianza forse di più rispetto ai loro colleghi maschi. Penso alla Parrella e penso alla nostra Moure, tra cui a livello inconscio stabilisco un legame. Diverso da some la guardavano le scrittrici della nostra o della generazione anteriore, le nostre mamme o le nostre nonne. Difficile da spiegare in un post ma io lo percepisco così e saprei spiegarlo se proprio dovesse farlo. Mi sono davvero goduta la lettura insomma.

lunedì 16 novembre 2009

tutta la vita davanti


Ho visto ieri Tutta la vita davanti.

Nessuno che me ne avesse detto una parola, perché? Avevo sentito parlare d'Il divo, Gomorra, cose del genere, che vedo per disciplina professionale e quasi sempre senza piacere. Invece ho amato questo film: concreto, critico, ironico, bello, radicale, simpatico, non gonfiato... Ve lo consiglio. Non pretende spiegare "gli ultimi vent'anni della storia d'Italia" come tanti di cui sento dire una cosa del genere... ed invece riesce a farlo!