venerdì 29 febbraio 2008

la ricotta


[foto da Internet]

Dall'incontro di ieri col professor Ludovico Lonnghi ne servo l'esperienza più preziosa per me: ho visto finalmente un pezzo dell'episodio "La ricotta" di Pasolini. Tante volte ne avevo sentito parlare, ne sapevo tanti dettagli, ma mai prima di ieri l'avevo visto con i miei occhi. Vietato dalla chiesa nel suo momento, perché considerato blasfemo... Non avevano capito la profonda religiosità pasoliniana, che devo dire stupì anche me quando, io poco più di ventenne, ho visto Il Vangelo secondo Matteo nella vecchia sede della Filmoteca vicino alla Catedral. Eravamo tutti (o tanti tra di noi) in quegli anni miscredenti e la Bibbia non ci interessava più di tanto... Invece lui ci presentava, più che il religioso, il sacro. Il sacro ... che era anche l'umano. E tutto attraverso uno sguardo estetico difficile, nuovo, strano. Affascinante.

Una curiosità: nel Vangelo recitava Natalia Ginzburg insieme al secondo marito, Gabriele Baldini. Se non mi sbaglio, nel ruolo di Maria, la madre di Cristo. Una Maria seria, severa, ossuta, con una faccia serena malgrado il dolore, una Maria vera.

Tutto questo ho ricordato, in mezzo alle altre cose, tornando a casa ieri sera, dopo la magnifica spiegazione di Longhi. Pensavo che una lingua è anche questo: uno sguardo su un'altra cultura, su un paesaggio da scoprire, letterario, artistico, un'altra esperienza di vita, così vicina, che può diventare nostra.

mercoledì 27 febbraio 2008

paesaggio

[foto da un magnifico blog di foto su Internet]

Stamane alle otto, quando porto i ragazzi a scuola, c'era una nebbia fitta fitta qui al Maresme. Sembra di essere nella
pianura padana alle sei di sera, come canta Paolo Conte.

CatRadio parla, come assolutamente sempre in questi giorni, di elezioni ed eleggibili. E dello sciopero, inedito, dei lavoratori della radio per il discorso dei tempi assegnati alle diverse formazioni politiche in rapporto al potere che già hanno. Su Catalunya musica qualcuno tormentava un pianoforte ... a quest'ora? Cambio emittente.

I candidati parlano male l'un dell'altro e valutano chi dei due ha fatto più brutta figura nell'incontro o scontro di lunedì. Credo che non voterò "utile". Non mi sento di collaborare e non mi rassegno a questo bipartidismo gallopante modello americano. Voterò più a sinistra che posso, perché bisogna sempre ricordare alla formazione meno bieca che esistono alternative e cittadini che possono imaginare, desiderare e portare avanti un'altro tipo di politica e ci sono tanti cittadini che lo stanno portando avanti in tanti modi diversi. NON TUTTI I POLITICI SONO UGUALI (questo è un discorso che mi disturba sempre di più, forse perché vedo i motivi che ha la gente di buona volontà per arrivarci)

Non so se ho intenzione di portare molto avanti questo discorso, ma meno di così...

Dopo,... per quest'ordine, anzi, DISORDINE: la posta ellettronica, cose molto urgenti e cose meno urgenti; qualche documento word da finire e stampare; un allegato da riinviare; il pesce e le patate che bisogna mettere i forno; una ricevuta che non sono capace di caricare e così non riscuoterò mai; auguri da fare (non dimentichiamoci) a Sara che compie vent'anni il ventotto. Meno male che non è nata il 29, perché avrebbe festeggiato un giorno ogni quattro aspettando il bisestile... no?; ed ancora...



Il postino, sempre gentile, con un pacco che arriva dalla Germania ed un libro dalla Rambla; la nonna che chiama per avvisare che ha mandato dei moduli da compilare per la dichiarazione dei reditti (tutte le primavere ci costa una specie di malattia in famiglia); le registrazioni delle ultime canzoni del coro... peccato che non so caricare un archivio di musica!...

e NOTIZIE NOTIZIE NOTIZIE (alcune vecchie, che io scopro solo ora) sparse qua e là su Internet e che cerco di leggere;

Poi: Ho ritrovato Caro Michele! Il film... Disperso in questa casa piena di tutto.

Tutto sommato... Una tranquilla mattinata di mercoledì.

giovedì 21 febbraio 2008

Cinema e cibo: 28. 02.2008


[Famosissima scena tratta dal film "Miseria e Nobiltà", con Totò]

Attenzione alla prossima Attività Culturale!



Settimana prossima, giovedì 28 febbraio, alle 19 in Biblioteca
avremo con noi il professor Ludovico Longhi (UAB),
che ci parlerà di Cinema e Cibo

Vi aspettiamo!

martedì 19 febbraio 2008

la porta dorata

I maschietti del film (in borghese).
Foto da Internet




Una delle cose che meno mi piace dei blog è questa immediatezza per la quale l'ultimo post annulla i precedenti, in modo che se io ora pubblico queste mie riflessioni sul film visto insieme al cinema Ramble dell'Hospitalet ieri sera, l'argomento "il primo lavoro", che mi sembrava attirasse commenti verrà chiuso per sempre?
Per sempre?

Sembrerebbe di sì. Guardiamo solo l'ultimo post. Non ci sarebbe una qualche "soluzione tecnica", Alfons? Alfons è, per chi non lo sapesse, il nostro assessore all'informatica e l'audiovisivo. Ci risolve tutti i problemi!

Però, dicevo, io vorrei pubblicare qualcosa intorno a Nuovomondo. Spero anche di poterne parlare in classe, ma in PRIMO luogo, vi voglio RINGRAZIARE di essere venuti numerosi. Credo che siamo stati le classi con più assistenza in assoluto della scuola! Sapete ... noi insegnanti siamo mooolto sensibili a taaante cose, e se avvertiamo un qualunque segno che sia venuto meno l'interesse per l'italiano o per le multipli iniziative ad esso collegato, ci scoraggiamo, ci sentiamo in colpa, pensiamo (abusivamente, lo so) di stare facendo male il proprio lavoro... Ed invece, se notiamo che gli studenti mantengono in vita la fiamma del piacere e la gioia della materia che studiano diventiamo (abusivamente sempre) allegre e fiduciose!

Ve lo dico all'orecchio, non andate in giro a pubblicarlo!


SECONDO. Vi devo dire che la scelta dei film da vedere non è nelle nostre mani, ma in mani di M., adetto alla programmazione dei film, in particolar modo di cicli a argomento, al cinema Rambla. Naturalmente i film si scelgono tra gli ultimi -non La Dolce vita, Nyota, che possiamo trovare in qualunque videoclub, biblioteca un po' fornita, quasi quasi a scuola, ma proprio gli ultimi, quelli che, anche essendo in Italia "commerciali" non arriverebbero MAI da noi... Gline dobbiamo essere grati, ma molto grati.

TERZO: Questo è un film che in Italia potrebbe vedere qualsiasi italiano od italiana media, anche senza essere provveniente di zone dove si parlano o si parlavano quei dialetti stretti che avete sentito nel film. Noi siamo come gli italiani "normali", cioè, in grado di vedere le stesse cose al cinema... O no?

Io penso che sia importante per noi, capire come la realtà linguistica dell'Italia è varia e ricca, e non coincide con la lingua dei telegiornali di cui facciamo giustamente uso ed oggetto d'apprendimento a scuola.

Detto questo, potrei anche dirvi certe cose che
NON mi sono piaciute:


UNA: Perché i registi uomini sono così incapaci di creare un personaggio femminile decisamente POSITIVO? Proprio non ci riescono, forse non vogliono? La nonna, sola che alla fine sembra saggia, decide di imporre la propria dignità, sfida quegli americani in veste da nazista del film, ecc., è però oscurantista, retrograda, più strega che altro...

DUE: Perché quelle lunghissime scene tragiche (morte e disperazione a bordo, senza che poi nessuno VOMITI, che era la cosa più probabilmente successa ed aspettabilissima?). Che gusto c'è? Per me, nessuno.

TRE: In relazione con la prima. Perché l'eroe deve essere sempre e comunque un lui (con i SUOI figli, SUA madre ed infine la pretesa protagonista femminile, metabolizzata finalmente come la SUA fidanzata?)

QUATTRO: Il fiume di latte, la carota gigante... strizzate d'occhio al cinema di Fellini. Ci ho visto anche tanto dei fratelli Taviani (li conoscete?)... Mah.

Beh, Bellissima la musica, il ritmo della seconda parte, tante trovate come la scena dei matrimoni combinati, un piacere per gli occhi... tante cose.

Non male la Gainsbourg, ben scelta secondo me dal regista furbacchione. Nyota, spiega qui ai giovani chi è la Gainsbourg (Charlotte), che io ho da fare un mucchio di cose prima di andare a scuola!

Non mi piace scrivere di corsa, chissà oggi i topini quante lettere (e pensieri) avranno mangiato od aggiunto...

Buona giornata a tutti!








sabato 16 febbraio 2008

il primo lavoro

[foto da Internet]

Sono spesso incerta su di che cosa scrivere: su qualcosa che è molto importante per me, visto che questo è un quaderno personale, su qualcosa che sta succedendo in Italia, che sarebbe anche un grosso argomento che ci tiene uniti tutti i blogghisti della nostra aula, qui a destra elencati...?

Ma oggi non ho dubbi: la cosa più importante è che mia figlia ha trovato il suo primo lavoro. Lavoro pagato, voglio dire, con regolare contratto (prova tre mesi; facciamo gli scongiuri), orario completo, nel campo che a lei interessa e nel quale s'è formata all'università.

Lei è contenta, lo sono anch'io. Come sempre, guardo più in là ... moolto più in là. Mi ricordi io del momento magico in cui ho detto: il mio primo lavoro? Devo dire di no, per me studio e lavoro hanno coesistito da sempre. Ecco, io ho l'impressione di avere lavorato "sempre", avendo incominciato a fare ripetizioni, ci crederete? a soli dieci anni. Un po' presto, ma è stato così.

Comunque il mio primo lavoro serio, impegnativo, giornata intera: lezioni di catalano nelle classi dell'antica EGB al Col·legi Sant raimon de Penyafort a les Cases Barates, che credo che non esistano più, alla Zona Franca di Barcellona, vicino alla Seat, dove mi chiamavano, tanto per farvi capire, "la catalana", il mio primo lavoro mi diede subito la forte impressione dell' "era questo la vida adulta"?

E per voi, com'è stato? Vi ricordate il primo lavoro? Una finestra sul mare...


lunedì 11 febbraio 2008

il blog di Marisa


Da oggi c'è anche Marisa.

Benvenuta!

venerdì 8 febbraio 2008

Ragionevoli dubbi

`[foto da Internet]

Oggi pomeriggio sono andata ad un incontro dei vari programmati in occasione della BCNEGRA, manifestazione incentrata sul romanzo giallo. Oggi riuniva in una tavola rotonda due italiani, Gianrico Carofiglio e Giancarlo de Cataldo, tutti e due pugliesi, tutti e due magistrati anti mafia in esercizio del loro mestiere ed autori di romanzi di successo. Il terzo invitato era un greco, Petros Markaris, "papà" del commissario Kostas Jaritos. Dei tre devo dire che io conoscevo solo Carofiglio, alle prese con il romanzo di cui faccio vedere la copertina.

Devo dire che a me piace vedere gli autori che mi interessano, sentirli parlare, almeno una volta nella vita; mi sembra un'occasione da non perdere. Voi non avresti voluto, che ne so, una volta almeno sentire parlare, uno dei vostri autori preferiti, vissuti cent'anni fa o duecento? Ed allora, coi contemporanei, perché ne perdiamo l'occasione?

Vi confesserò che io una volta ho inseguito (sì, questa è la parola) Patricia Highsmith. Ero con un'amica e si passeggiava per il carrer Jaume I. Lei alloggiava al Colón, in fronte alla Catedral, era in città per un incontro legato alla sua attività letteraria, di cui eravamo al corrente. Ed allora, quasi senza proporcelo, abbiamo giocato a rincorrerla. Discretamente all'inizio, poi in modo più sfacciato,... abbiamo lasciato che se ne accorgesse, che si girasse per vedere se eravamo ancora lì. Ci sentivamo dentro ad un suo romanzo. Per le stradine del Gòtic l'abbiamo accompagnata, sorridendo e ridendo fino all'albergo. Lei ci è entrata ed è finita lì.

Beh, raccontavo però di oggi.

Il titolo della tavola rotonda era "La corruzione è inequivocamente mediterranea?" ed in conseguenza s'è parlato di mafia, di democrazia, di stato, di terrorismo, di paura, dell'Italia e della Spagna... Non si è quasi parlato di letteratura, secondo me ... e purtroppo. Anche gli interventi del pubblico (tante uomini e solo due donne hanno detto qualcosa) premevano in una sola direzione.

A me interessava come uno che fa il magistrato può allo stesso tempo fare lo scrittore. Come cambia il rapporto con il tuo ambiente di lavoro, con i colleghi, con gli imputati quando "scrivi" anche sull'ambiente di lavoro, sulla giustizia, sugli imputati e sui colleghi... Non ho dubbi sul fatto che il tempo per fare "altre cose" si trova sempre, come ha detto il de Castaldo, ma la mia era una curiosità un po' diversa.

Carofiglio ha detto che infatti all'inizio c'era chi pensava che i suoi romanzi, glieli scriveva... la mamma! essendo scrittrice anche lei, e sicuramente prima di lui.

Grandi risate tra il pubblico. Sapevate che della Rodoreda è stato detto che era il suo compagno Joan Prat a scrivergli i suoi libri? E di quante altre donne? E quante donne hanno scritto quello che mariti, fidanzati e fratelli hanno poi firmato per loro?

Beh, l'ho fatto notare al Gianrico prima di chiedergli di stampare la sua firma a pagina 107 del mio esemplare di Ragionevoli dubbi, col nome della mamma, certamente: Enza. L'ha fatto. "Questa è una dedica un po' speciale", mi ha detto. Sì. Non aveva la faccia di uno che pensa "Matta da legare". E mi ci ha disegnato due occhietti, un naso ed una bocca che ride. Con la data di oggi.

Uscendo mi sarei presa a schiaffi: Enza... cosa? Così, senza cognome, non la troverò mai, questa signora, su google! Accidenti a me e a chi non permette di passare il proprio cognome ai figli scrittori, almeno se tu sei scrittrice!

Già in casa, la trovo: ha avuto l'accortezza di firmarsi Enza Nuovo Carofiglio, aggiungendo il nome che presumo del marito. E così la rintraccio e, anche lei! ve la linko.

O, mi raccomando, non dimenticate di aprirli -e leggerli- tutti, i link!

mercoledì 6 febbraio 2008

le lucciole








Rubo l'idea al bellissimo post di una catalana a Roma, che a sua volta potrebbe anche lei aver "rubato," e non solo l'immagine, come faccio anch'io ( a fin di bene, per farvi leggere in italiano VERO...).


Lei -scusatemi l'excursus- parla di Sciascia, di Pasolini, e delle lucciole come il segno di un passato perso. Io parlerò banalmente (?) solo di quelle, anche perché le ho viste solo in Italia. Era sulle colline dell'Oltrepò, era notte e la fine dell'estate. Camminavamo al buio e di colpo, una, due, tre lucine -che cosa sono?- erano loro. Forse avevano tagliato da poco l'erba, avevano fatto il fieno per le bestie...

Non le ho riviste. Le colline sono tutte piantate a vigna. L'Oltrepò produce un vino DOC. C'è chi dice che i funghicidi e gli insetticidi -i "veleni", li chiamano- per le distese di vite uccidono i piccoli animali, anche le rane ed i rospi che una volta erano, le une e gli altri, numerosi. Ora non se ne vedono. Passano con l'elicottero e fumigano e tutto muore, tranne le piante d'uva. Cascano giù pure le colline quando piove, per l'eccesso di vite senza piante che trattengano il terreno, che si rovescia sulla strada appena vien giù un temporale d'estate...

I contadini continuano a fare soldi, ma le lucciole non ci sono più. A me che sono cresciuta in città e che in campagna non ci abito, dispiace.

sabato 2 febbraio 2008

"le onde della vita"

[foto, tutt'e due, da Internet]

Ieri ha compiuto novant'anni una delle nostre poetesse illustri, Montserrat Abelló. C'è stata a Barcellona, nella Residència d'Investigadors, una gran celebrazione dell'evento. Dodici compagni e compagne di lettere hanno glossato la figura della scrittrice e traduttrice. Dopo, una lettura poetica, organizzata dal Comitato di donne del PEN catalano, e la presentazione di una rivista elettronica a lei dedicata come regalo di compleanno. Che gioia vedere questa donna con il sorriso fra le labbra, sempre attiva, sempre con tanti progetti, sempre curiosa del lavoro degli altri, sempre allegra. Che gioia festeggiarla in vita.

In combinazione un'amica mi manda da Madrid un Power point con alcune parole tratte da un'intervista alla scienziata e Premio Nobel Rita Levi Montalcini e mi accorgo che, essendo nata nel 1909, sta per fare ... i novantanove anni! Il caso le ha riunite nella mia quotidianeità nel lasso di poche ore...

Nell'intervista le si chiede come fare a mantenere la mente sveglia. Lei risponde di coltivare la curiosità, la passione per sapere ed afferma di continuare a lavorare come sempre ha fatto. Il 22 gennaio le è stata conferito il dottorato Honoris causa in biotecnologie industriali per l'Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Per le feste del 2007 la Montalcini scrisse un augurio che io direi poetico:

FESTIVITA’ 2007

Genesi da millenni.
Ad ogni Avvento,
nel magico giorno,
il cuore mormora un desiderio:
cavalcare le onde della vita
con ottimismo e coraggio.


Abelló invece aveva scritto:

El temps
a les mans
es torna cera
i cadascú
l'afaiçona
i se'l fa seu.

[Il tempo /nelle mani / diventa cera. / E ciascuno / lo modella / e gli appartiene. Traduzione mia]

Complimenti ed auguri a tutt'e due per il suo lavoro, per l'opera che continuano a creare e che ci hanno entrambe regalato e per la coerenza della loro traiettoria.