I maschietti del film (in borghese).
Foto da InternetUna delle cose che meno mi piace dei blog è questa immediatezza per la quale l'ultimo post annulla i precedenti, in modo che se io ora pubblico queste mie riflessioni sul film visto insieme al cinema Ramble dell'Hospitalet ieri sera, l'argomento "il primo lavoro", che mi sembrava attirasse commenti verrà chiuso per sempre?
Per sempre?
Sembrerebbe di sì. Guardiamo solo l'ultimo post. Non ci sarebbe una qualche "soluzione tecnica", Alfons? Alfons è, per chi non lo sapesse, il nostro assessore all'informatica e l'audiovisivo. Ci risolve tutti i problemi!
Però, dicevo, io vorrei pubblicare qualcosa intorno a Nuovomondo. Spero anche di poterne parlare in classe, ma in PRIMO luogo, vi voglio RINGRAZIARE di essere venuti numerosi. Credo che siamo stati le classi con più assistenza in assoluto della scuola! Sapete ... noi insegnanti siamo mooolto sensibili a taaante cose, e se avvertiamo un qualunque segno che sia venuto meno l'interesse per l'italiano o per le multipli iniziative ad esso collegato, ci scoraggiamo, ci sentiamo in colpa, pensiamo (abusivamente, lo so) di stare facendo male il proprio lavoro... Ed invece, se notiamo che gli studenti mantengono in vita la fiamma del piacere e la gioia della materia che studiano diventiamo (abusivamente sempre) allegre e fiduciose!
Ve lo dico all'orecchio, non andate in giro a pubblicarlo!
SECONDO. Vi devo dire che la scelta dei film da vedere non è nelle nostre mani, ma in mani di M., adetto alla programmazione dei film, in particolar modo di cicli a argomento, al cinema Rambla. Naturalmente i film si scelgono tra gli ultimi -non La Dolce vita, Nyota, che possiamo trovare in qualunque videoclub, biblioteca un po' fornita, quasi quasi a scuola, ma proprio gli ultimi, quelli che, anche essendo in Italia "commerciali" non arriverebbero MAI da noi... Gline dobbiamo essere grati, ma molto grati.
TERZO: Questo è un film che in Italia potrebbe vedere qualsiasi italiano od italiana media, anche senza essere provveniente di zone dove si parlano o si parlavano quei dialetti stretti che avete sentito nel film. Noi siamo come gli italiani "normali", cioè, in grado di vedere le stesse cose al cinema... O no?
Io penso che sia importante per noi, capire come la realtà linguistica dell'Italia è varia e ricca, e non coincide con la lingua dei telegiornali di cui facciamo giustamente uso ed oggetto d'apprendimento a scuola.
Detto questo, potrei anche dirvi certe cose che
NON mi sono piaciute:
UNA: Perché i registi uomini sono così incapaci di creare un personaggio femminile decisamente POSITIVO? Proprio non ci riescono, forse non vogliono? La nonna, sola che alla fine sembra saggia, decide di imporre la propria dignità, sfida quegli americani in veste da nazista del film, ecc., è però oscurantista, retrograda, più strega che altro...
DUE: Perché quelle lunghissime scene tragiche (morte e disperazione a bordo, senza che poi nessuno VOMITI, che era la cosa più probabilmente successa ed aspettabilissima?). Che gusto c'è? Per me, nessuno.
TRE: In relazione con la prima. Perché l'eroe deve essere sempre e comunque un lui (con i SUOI figli, SUA madre ed infine la pretesa protagonista femminile, metabolizzata finalmente come la SUA fidanzata?)
QUATTRO: Il fiume di latte, la carota gigante... strizzate d'occhio al cinema di Fellini. Ci ho visto anche tanto dei fratelli Taviani (li conoscete?)... Mah.
Beh, Bellissima la musica, il ritmo della seconda parte, tante trovate come la scena dei matrimoni combinati, un piacere per gli occhi... tante cose.
Non male la Gainsbourg, ben scelta secondo me dal regista furbacchione. Nyota, spiega qui ai giovani chi è la Gainsbourg (Charlotte), che io ho da fare un mucchio di cose prima di andare a scuola!
Non mi piace scrivere di corsa, chissà oggi i topini quante lettere (e pensieri) avranno mangiato od aggiunto...
Buona giornata a tutti!