giovedì 26 aprile 2007

una casa a milano

La mia prima casa in Italia à stata quella di Milano, in Corso Buenos Ayres.

Volete saperne di più? Non su di me, ma sul Corso, naturalmente...

http://ciaomilano.it/i/shops/baires.asp

Bayres era la strada inumana che immaginate, però c'era anche un negozietto di caramelle, gestito da due signori anziani, che era la meraviglia delle meraviglie. Lì ho incontrato le sukai, le gocce di pino, tutte le forme possibili ed immaginabili che può assumere la liquerizia, e certe palline minuscule colorate che sprigionavano un liquore dolciastro il cui nome ora non mi verrà in mente.

E poi c'erano tutti i tipi di muesli, the, orzo, cracker, biscotti, sciroppi, farine, cioccolato, ...

La casetta delle meraviglie, abitata da due stregoni simpatici!

... Ma la città è anche centro di contraddizioni e conflitti a volte violenti, e imparo con stupore cercando immagini per illustrare il mio post che ci sono stati, circa un anno fa, scontri tremendi tra polizia e manifestanti proprio in questa mia strada delle meraviglie. Già prima di arrivare a queste immagini desolate, una decina di giorni addietro, avevo letto sui giornali di altri scontri tra cittadini e polizia nel "quartiere cinese" di Milano: la scintilla si è accesa per un nonnulla, un vigile avrebbe cercato di dare la multa ad una donna per un parcheggio in doppia fila...

La città è un osservatorio privilegiato di questo nostro primo mondo di disuguaglianze e leggi di mercato tremende. Le caramelle di Bayres chissà dove sono andate...

Era tanti tanti anni fa.

giovedì 19 aprile 2007

la fatica di scrivere

L'insegnante che fa le prove per imparare a fare in prima persona i compiti che vuole proporreagli alunni vive in prima persona tutta la fatica del compito. Non è su questo blog in veste da scrittrice e nemmeno come lettrice appassionata che è di autori italiani oltre che catalani... anche se sarebbe più esatto nel suo caso parlare al femminile: autrici.

Non si sente di parlare di attualità italiana, non vorrebbe parlare in questa sede di grammatica e nemmeno di se stessa: non dovrebbe essere questo un diario intimo.

La blogghista (?) definisce quello che dovrebbe essere uno spazio come questo per quello che non è ancora, che non è per ora. Soprattutto perché il blog non è ancora letto da nessuno a cui possa interessare.

L'insegnante blogghista riflette sul da farsi.

(continua)

giovedì 12 aprile 2007

una lingua inutile?

Beh, Dirindina oggi si sente un po' perplessa. Ieri in un certo video di una certa tivù ha visto ed ascoltato una giovane signora italiana, sposata con un cittadino francese e residente a Barcellona, preoccupata per la lingua che a scuola imparavano i pargoli italo-francesi. Lei avrebbe voluto che fosse lo spagnolo. Sicuramente ritiene che sia una lingua più utile per loro che questo catalano che crede un dialetto, una specie di ... genovese, milanese o toscano stretto, ... roba superata, insomma. Poi, visto che non sa con sicureza -e chi ce l'ha questa sicurezza, cara signora?- di rimanere a Barcellona tutta la vita perché dovrebbero i figli imparare il catalano? Meglio lo spagnolo che gli potrebbe aprire le porte... che ne so, di Latinoamerica forse...

La signora ignora quanto siano fortunati i figlioli della coppia bilingue della quale fa parte. Impareranno una quarta lingua senza contare l'inglese che di certo fanno anche a scuola. Gli si apriranno le porte di una letteratura ricchissima, avranno una chiave di comprensione privilegiata per una realtà che hanno a portata di mano. Potranno leggere in lingua originale le poesie che dieci giorni fa una Patty Smith commossa recitava, poverina, in inglese, accanto a Lou Reed e Laurie Anderson.

La signora fa fint di ignorare che lo spagnolo lo impareranno in ogni caso. Si rifiuta per loro, al posto loro, di fare nessun sforzo in più. Perché dovrebbero? Come se fosse un suo e un loro sacrosanto diritto...

La signora non riflette inoltre sull'utilità delle lingue. Se tutti imparassimo solo le lingue utili, chi starebbe nei banchi della mia classe a cercare di capire come funziona l'imperativo e come si collocano i pronomi con le forme di rispetto? I miei alunni, ... che hanno scelto l'italiano e non l'inglese, l'unica lingua che crediamo "utile", necessaria ed imprescindibile in questo nostro mondo così com'è e non come lo vorremmo

martedì 3 aprile 2007

settimana di pasqua

Vacanze scolastiche da venerdì prima della domenica delle Palme e fine al lunedi dell'Angelo, lunedì di Pasqua. In Italia inizieranno le ferie solo giovedì (santo), però poi andranno avanti fino alla domenica successiva. Mangieranno la colomba mentre noi guarderemo la "mona" nelle vetrine delle pasticcerie: troppi euro per una casetta di cioccolato con due bambolottini e cinque smarti.

E piove, guarda come piove... come dice la canzone. Per fortuna piove. C'è qualche speranza!

http://www.youtube.com/watch?v=QGMVDj19omE