giovedì 24 dicembre 2009

Buon Natale

Qui vi carico una Sibil·la, Auguri!


venerdì 27 novembre 2009

la memoria dei vivi

Per un fortunato caso, cioè, grazie ad un'alunna della scuola che lavora in una casa editrice, ci sono arrivate delle novità in tre lingue, tra cui l'italiano, e così ho potuto leggere dei libri che non avrei mai trovato da me. Uno di questi, La memoria dei vivi, di una tale Rosella Milone, napoletana, appena quarantenne o quasi, che in tre racconti lunghi mi ha affascinato, e questo dalla prima pagina. Sono felicissima di averla letto e la aggiungo alle mie scrittrici "di famiglia", quelle che medicano e curano come non lo fa il medico -o la dottoressa- della mutua.

Ci vedo un modo di scrivere, che non è solo uno stile, ma uno sguardo sulla realtà, sulle cose che succedono o non succedono, diverso, ... Si fa in fretta a dire e non è facile da spiegare, ma queste scrittrici per me giovani guardano la realtà con occhi diversi, perché la vivono in modo diverso, perché la realtà è profondamente cambiata, e loro ne danno testimonianza forse di più rispetto ai loro colleghi maschi. Penso alla Parrella e penso alla nostra Moure, tra cui a livello inconscio stabilisco un legame. Diverso da some la guardavano le scrittrici della nostra o della generazione anteriore, le nostre mamme o le nostre nonne. Difficile da spiegare in un post ma io lo percepisco così e saprei spiegarlo se proprio dovesse farlo. Mi sono davvero goduta la lettura insomma.

lunedì 16 novembre 2009

tutta la vita davanti


Ho visto ieri Tutta la vita davanti.

Nessuno che me ne avesse detto una parola, perché? Avevo sentito parlare d'Il divo, Gomorra, cose del genere, che vedo per disciplina professionale e quasi sempre senza piacere. Invece ho amato questo film: concreto, critico, ironico, bello, radicale, simpatico, non gonfiato... Ve lo consiglio. Non pretende spiegare "gli ultimi vent'anni della storia d'Italia" come tanti di cui sento dire una cosa del genere... ed invece riesce a farlo!

domenica 18 ottobre 2009

il bosco in autunno


[foto mia, sul Montseny, 11.10.09]


Venerdì tornando da scuola ascoltavo in macchina un programma di radio dal titolo Il potere del bosco in autunno. Si tratta di CatRadio, che dalle 21 alle 21 e 30 o più in là, fanno un mix di psicologhi, guru, ascoltatori vari, in cui riflettono ad alta voce su questioni varie di vita interna.


Dagli interventi venerdì si capiva che tutti erano d'accordo sulla vitalità energetica che offre il bosco, funghi a parte, in questa stagione, ed allo stesso tempo sulla difficoltà di adeguarsi anche dal punto di vista fisico ai cambiamenti di temperatura, di luce, -ed io aggiungo, di ritmo fisico- rispetto alla stagione precedente, l'estate, in cui tutto sembra più facile e noi carichi di energia e di forze...

Oggi, domenica, sono stata ad una festa tra il compleanno e la inaugurazione di appartamento da dei vecchi amici. La giornata è stata soleggiata, mite; il terrazzo della casa degli amici straripante di fiori e piante verdi, cibo in abbondanza e gli ospiti numerosi. Alcuni di noi non ci vedevamo da tre o quattro anni. In qualche caso abbiamo fatto fatica a riconoscerci...

Dopo un po' abbiamo tirato fuori giacchine leggere, foulard e maglioncini: il sole declinava intanto che noi ci raccontavamo i cambiamenti sul lavoro, gli incidenti con la salute ed altri imprevisti non sempre gradevoli, i figli, i progetti...

Siamo anadati via col dolce-amaro in bocca: il potere del bosco in autunno? il potere dell'autunno in noi? e con la voglia di non lasciare passare così tanto tempo prima di rivederci...

mercoledì 30 settembre 2009

primo giorno di scuola


Tutti gli anni c'è un primo giorno di scuola. Per molto tempo la notte prima ho sognato
:


a) che mi addormentavo e non sentivo la sveglia,
b) che gli studenti, stanchi di aspettarmi, se ne andavano via
c) che perdevo tutte le mie carte, libri, materiale preparato per la prima lezione, e rimanevo davanti a la classe con le mani in tasca ... e torniamo all'opzione b)
d) che sbagliavo ora, aula,
e) che qualcosa mi impediva di arrivare a scuola,
f) che arrivata questa volta sì, mi comunicavano che la mia era una classe di geografia, o matematica, o fisica, tutte materie per le quali non mi ero preparata...

Ora va meglio, grazie, ma cosa sarebbe un inizio di corso senza quell'emozione del primo giorno, quando pensi che non ce la farai che non sei capace di quasi niente, che non sei in grado, che vorresti sparire, che per carità qualcuno mi risparmi di dover entrare in quest'aula benedetta...

Le altre 138 ore andrà meglio, almeno speriamo!

Tutta una vita a fare l'insegnante per vedersi così ridotta! Meno male che gli alunni non ne hanno la minima idea... E continueremo a tacere davanti a loro.

domenica 2 agosto 2009

il mare


Non c'è un'immagine che si corrisponda bene con l'estate come quella del mare. Eccovi una foto scattata dalla nave delle isole sabato scorso con la macchina avuta in regalo per il mio compleanno. Finalmente i miei hanno pensato bene di farmi ritornare alla fotografia. Troppo facile, mi sembra, prendere belle immagini, con questo aparecchio, e troppo "realiste" (provate ad ingrandirla, se non ci credete).
Intanto che io vi parlo di fotografie estive e di mare mi sembra di vivere delle giornate in cui succedono tante cose a persone vicine, cose non piacevoli, malattie, imprevvisti, cambiamenti, ... Rivolgere gli occhi al mare dà sempre una qualche fiducia, serenità. Speriamo in bene.

domenica 17 maggio 2009

fine anno

[foto da Internet]

Come tutti gli anni, a maggio finisce e non a dicembre, l'anno, quando finisce, naturalmente, l'anno scolastico. Gli insegnanti abbiamo una particolare esperienza del tempo, con i ritmi scolastici impressi ... nel corpo, direi quasi o senza il quasi. Abbiamo iniziato quando si era a scuola noi, tantissimi anni fa, e non abbiamo ancora smesso.

Si arriva a maggio e si cerca di fare il bilancio di riuscite e di sconfitte, alunni che hanno lavorato e non, imparato o meno, che si sentono a questo punto soddisfatti o delusi, perfino arrabbiati con l'insegnante, che non gli ha facilitato l'apprendimento.

Mah.

Gli insegnanti finiamo anche noi arrabbiati o delusi, o modestamente contenti e sereni, a seconda degli anni, dei gruppi di alunni, non tutti si spiega con la programmazione, la valutazione, le unità, le abilità, le tecniche ed i questionari.

Siamo tutti un po' stanchi e con la voglia di mettere un po' di distanza tra di noi, con la voglia di occuparci d'altro, per un po'... Poi torneremo.

giovedì 23 aprile 2009

sant Giorgio



Rose (rubate da Internet) della fotografa italiana Tina Modotti
per farvi gli auguri di una buona festa di Sant Jordi

sabato 11 aprile 2009


Cosa scrivere nei momenti tremendi per così tante persone che tuttora oggi dormono nelle tende con, oltre il dolore magari per la scomparsa dei cari, l'incertezza sul futuro perché purtroppo affidarsi ai nostri / loro governanti è una scomessa con poche garanzie di vincita?

A parte un lutto durissimo... Quali saranno le priorità nella ricostruzione dell'Aquila e dei paesi dei dintorni? Tutto sarà fatto in modo pulito? Non ci vorrà una pazienza infinità e disagi a non finire? Speriamo in bene...

Il filmato che allego è tratto da uno strano film, prezioso, regalatoci da un caro amico milanese, M. Una famiglia mongola si sposta con il cambio di stagione: smonta la casa, carica i bambini e gli animali e parte in cerca di posti più riparati per trascorrere l'inverno. Il film si chiama Il cane giallo mongolo.

Tra il racconto, il documentario, l'antropologia e la poesia. Una visione indimenticabile. Un ritorno alle cose che contano. Non so come dirvi. Vedetelo!

domenica 29 marzo 2009

macchina pieghevole

Qualcuno sa dove si compera?

l'ora del pianeta


[foto da Internet]


Un noto scrittore maiorchino scrive oggi sul suo blog: "Ho passato l'ora del pianeta a scrivere una poesia". Ed a me fa l'effetto di sentirmi un'ignorante. Cosa ho fatto io dalle 20 e 30 alle 21 e 30 di ieri sabato a luci spente?

- ho deciso che non avrei staccato il frigorifero (si doveva fare? glubs),
- ho raccattato con mio figlio (16 anni) tutte le candele sparse in casa, odorose e non,
- gli ho dato precise istruzioni: non abbandonare mai una candela accesa, non collocarla mai troppo in alto e neanche tra libri, fogli... Con lui non si sa mai...

- abbiamo spento all'ora precisa: computer e luci. Lui ha declarato di voler suonare la chitarra durante tutta l'ora. Senza amplificatore, però. Senza.

- ho ricordato che l'ultima volta che avevamo fatto un'azione del genere è stato agli inizi della guerra dell'Irak. In quell'occasione ci siamo mesi a cantare in famiglia "La guerra -appunto- di Piero", accompagnati alla chitarra da G. Poi abbiamo proseguito con tutto de André. Ma ieri non c'era G. e mio figlio non suona davanti a me, e men che mai, quando siamo lui ed io da soli, faccia a faccia... è buffo ma è così, ed io non intendo forzarlo...

Son più le cose che NON riuscivo a fare di quelle che potevo fare:

- Non sono riuscita a continuare a leggere l'articolo di Babelia su Bernardo Atxaga ed il suo ultimo romanzo. Mi sare bruciata gli occhi inutilmente.

- Non potevo nemmeno accendere il giradischi per mettre una musichetta di fondo. La pioggia continuava a cadere nel silenzio che abbiamo la fortuna di avere intorno a casa.

Infine:

- ho messo a posto un po' di pentole lavate a mano dopo il pranzo in cui abbiamo avuto ospiti
- ho lavato le due caffettiere adoperate appunto quttro ore prima
- abbiamo magiato qualcosina: uno iogurt e una mela
- mio figlio intanto leggeva Topolino
- abbiamo chiacchierato del più e del meno, con intermitenza
- avrò guardato l'orologio almeno quattro volte. Il tempo non passava
- abbiamo rigovernato

Alle veintun' e trenta precise mio figlio ha riacceso il computer per guardare la fine di non so quale telefilm. Ed io mi sono letta finalmente l'articolo su Atxaga.

Niente poesia.
Chissà se il mondo si è riposato un po'...

giovedì 26 marzo 2009



[foto da Internet]

Il lavoro crea assuefazione, lo sapevamo, no?


Io per esempio, oggi sono distrutta solo perché ieri ho saltato le lezioni e sono andata (insieme agli alunni, questo sì) alle Jornades Culturals dell'EOI Drassanes. Oggi mi sento come se fossi andata sotto ... dai, non esageriamo, una bicicletta! Mi sono svegliata con delle fitte spaventose, un mal di testa che solo l'altra mia droga, il caffè, è riuscito a fare svanire...

E sì che mi sono sorbita un laboratorio di Tiramisù, che abbiamo scoperto non è stato creato pensando alle nostre (in quanto donne) leggittime necessità di essere confortate e tirate su, ma pensando agli uomini maschili, guardate che bella novità, e ce la ripetono anche, come se fosse l'ultima scoperta del secolo. Beh, abbiamo fatto un bellissimo dessert che oggi ci papperemo alle sette di sera. Siete tutti avvisati e ... donna avvisata, mezzo salvata.

La seconda attività è stata quella di una conferenza su Permacoltura, o Permacultura, come continuava a sostenere il nostro Antonio Scotti. Peccato che non c'eravate tutti perché avreste contribuito a movimentare il discorso forse un po' astratto del nostro ospite.

Mi siete mancati. Prossima volta che mi dite di sì (Sì, nel senso, "vacci tu, se ti fa piacere, che noi ce ne restiamo a casa belli tranquilli") alla proposta di sostituire la lezione per una qualsiasi altra attività non vi credo. Farò bene?

domenica 22 marzo 2009

nullo post senza immagine

GrassettoChissà se ho azzeccato col latino...

L'immagine di oggi sarebbe quella di una casa in vendita. Una casa maiorquina tradizionale, sicuramente disabitata da un po', una casa che vorrei vedere dentro. Da sempre mi piacciono le case, ma non quelle case lussuose dei famosi, che guardiamo (almeno io, confesso) dal dentista o dal parrucchiere, normalmente arredate con un gusto orrendo, ma le vecchie case tradizionali. Come questa. Mi piacerebbe (un vecchio sogno!) vederle dentro, tutte, vedere come le tengono, come ci vivono. avrei dovuto fare l'arredatrice o la giornalista ed andare in giro ad intervistare la gente...
Non saprei bene perché l'ho messa come fondo del desktop del mio portatile. Intanto penso all'estate, alle vacanze trascorse nell'isola, nelle isole, mentre sono in casa, starnutisco (raffreddore da fieno) e cerco di scrivere sulle poesia di quella poeta di cui mi occupo.

Pomeriggio di felicità.

Per una volta non ho aperto ossessivamente il you tube per cercarvi filmati di Gino e Michele, Camera caffè, Pippo, ER, Verdone, ecc. ecc. per lavorarci durante la settimana: sindrome dell'insegnante d'italiano.

Non ho parlato delle manifestazioni contro Bologna e di come ci si è comportata la polizia, delle reazioni l'indomani, dei Confrari che hanno deciso di appoggiare la campagna per la protezione della lince iberica (non è così?), dello sciopero degli insegnanti, ... oggi parlo delle case e delle domeniche pomeriggio in casa.

mercoledì 18 marzo 2009

Jornades culturals all'EOI Drassanes

Attenzione alle Jornades Culturals che organizza la scuola di Drassanes.
Eventi interessantissimi in tante lingue!


Ci andiamo insieme?

sabato 7 marzo 2009

8 marzo

[foto da Internet]

Un'immagine di mondine, le donne che lavoravano nelle risaie. Lavoro duro, anche se qui sembrano gitanti nell'ora più calda della giornata.

Ricordando con nostalgia Jacqueline Vodoz, che era vissuta alcune settimane con loro per raccontare
colle sue foto la loro vita quotidiana.

Una buona giornata per, per esempio, dare un'occhiata alla pagina della
Libreria delle donne di Milano


Un altro 8 marzo. Auguri alle donne lavoratrici come noi!

domenica 1 marzo 2009

Perdere per guadagnare

Da quando ho incominciato a leggere libri scritti da amiche ed amici, ho scoperto che si legge in modo molto diverso quando conosci ed hai un qualche rapporto positivo con l'autore o l'autrice, di modo che alla fine sono arrivata a leggere i libri che davvero m'importano come se fossero scritti da mani amiche ed è così che mi sembra di capirli meglio e di gustarli in un modo più intenso.

Inizio così un piccolo commento della mia ultima lettura, questa volta non in italiano, scusatemi, Perdre per guanyar, di Montse Barderi, con chi condivido tra altre cose (che ho scoperto leggendo il libro) l'appartenenza alla Fondazione Maria-Mercè Marçal e, naturalmente, la passione per la sua opera e per quello che viene chiamato il suo compromesso con la vita, con le donne, con la lingua, con le parole.

Perdre per guanyar è sì un libro di self-help, ma non è solo questo. C'è riflessione (molta), c'è senso dell'umore, c'è filosofia e c'è letteratura. C'è una voce vera che parla in prima persona, la voce di una donna che ha conquistato le scoperte che ci offre e la strada che ci spiega di aver percorso. C'è ironia ed autoironia, c'è umiltà e c'è un tocco di grazia.

Io l'ho letta come ho letto la Parrella, la Ginzburg e la Maraini, la Morante e la Weil, tra altre, come amiche, come un'amica. E come con loro ne sono contenta e le sono grata.

martedì 17 febbraio 2009

quando sei nato non puoi più nasconderti



Ieri siamo andati con gli alunni al cinema Rambla. Un film sull'immigrazione recente in Italia. La ricca Milano (Brescia per essere esatta) che viene a contatto con i disperati che arrivano dall'Est, dal sud e chissà da dove d'Europa e dagli altri continenti.

Bellissimo.

Cento venti minuti che io avrei voluto prollungare ancora, io che di solito mi anno ai nervi tanti certi tipi di film per intrattenere distrarre e divertire che andiamo insieme a vedere.

Un'Italia difficile, vera, senza troppo buoni nè troppo cattivi, ma ugualmente tragica. Bellisssime, le immaggini di tutti questi visi, uno ad uno, che dicono davanti alla camera il loro nome in tutte le lingue del mono: In Africa ci sono più di quattromila lingue, dice all'inizio un operaio al ragazzino protagonista: quattro mila! non esiste "l'africano" come lui crede...

E, come sempre, la vita delle donne, la più dolorosa: sfruttate anche da chi più amano. Non a caso questi vengono chiamati "prottetori", brutalmente tradotto "padres" nei sottottitoli! Ironie...

Andateci, fosse solo per capire qualcosa in più del nostro mondo, il mondo.

domenica 25 gennaio 2009

il vento


foto da Internet


È finito il temporale di vento. Lascia indietro morti e feriti e persone sconvolte dal dolore della perdita.

È finita l'incursione israeliana nei territori della striscia di Gaza, ma la situazione è ancora disperata.


È ingiusto questo mondo con gli innocenti. Duro e assurdo. Solo i furbi galleggiano, dice Dario Fo nell'intervista fattagli all'inizio dell'anno.

Meglio sempre morire che uccidere, avrebbe potuto scrivere (forse l'ha fatto) Simone Weil, che rileggo in questi giorni. Quante cose aveva capito con quella sua lucidità spinta oltre i limiti. Arrivò a proporre, perché no? la rendizione incondizionale per evitare la guerra. Meglio una sconfitta senza guerra della vittoria dopo la guerra.

Chi le darebbe torto?


martedì 13 gennaio 2009

la neve

Un post per fare vedere solo -solo?- la foto con uccellino e neve che mi manda Maria Rosa da Madrid. Maria Rosa, alle prese con la malattia di sua madre, con la vita che le si è capovolta da quando a sua madre è stata diagnosticata la malattia che soffre da un po' di anni ormai.

Maria Rosa sa -ha imparato a?- catturare la vita per sua madre, per sè stessa, per noi... Buon Anno!

sabato 10 gennaio 2009

the war


Un'immagine di Pat Carra (tratta da Orizzonti di boria), riferita ad altre guerre, ora che c'è un'altra guerra nuova, la vecchia guerra nel cui nome vengono giustificate tutte le atrocità. Si sa, le guerre... Ed allora non fatele più, basta!