mercoledì 5 novembre 2008

si può

Gli States hanno detto sì al cambiamento che rappresenta Obama. Tutto è possibile allora?
Come diceva quella canzone di Giorgio gaber: Si può?

La parte maschile della famiglia è rimasta:

a) alzata tutta la notte per non perdere un voto di quello che succedava
b) ha acceso il computer prima di ingoiare il pane e nutella della colazione, a rischio di perdere il passaggio che gli da la vicina, visto che oggi è mercoledì e tocca a lei

Ed io sono qua, che rifletto sui diversi modi di partecipare alla cosa pubblica. Tanto, te ne accorgerai in questi prossimi anni, di chi ha vinto! gli ho urlato dietro.

Proprio ieri la mia amica B. mi mandava un messaggio disperato dall'Italia:

[...] sono sempre più schifata dalla situazione politica, non so se sai che siamo già caduti nel baratro (qualche settimana fa pensavo fossimo in discesa velocissima, ma non ancora così in basso): si è instaurata una nuova forma di fascismo, quatto quatto, e gli italiani, già idiotizzati dalle televisioni del neo-napoleone che hanno così intelligentemente eletto, riceveranno il colpo di grazia con la condanna a morte della scuola pubblica (non è proprio il caso di chiamarla riforma, sarebbe un'ulteriore presa per i fondelli).

Mah... La mia sarà freddezza politica?

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