martedì 3 maggio 2011

I cinesi sono differenti


[immagine da internet]

Molto tempo fa avrei voluto conoscere scrittori e scrittrici ed essergli amica. Chissà che persone speciali dovevano essere! Avrei voluto anch'io essere una scrittrice. Forse se avessi avuto amici che scrivevano... tutto è cominciare!

Dopo alcuni anni ho provato a leggere scrittori e devo dire soprattutto scrittrici come se fossero delle amiche. Provate a farlo: cambia tutto. Non è che puoi essere amica di ogni scrittore o scrittrice, ma sì di quelli che hai scelto di leggere.

Sono già alcuni anni che i libri che scelgo di leggere sono statti scritti da degli amici. Non nel senso che, mi direte, se ti metti a considerari amici tutti... No, sono davvero i miei amici, le mei amiche, che scrivono dei libri. Questo li fa diventare gente del mestiere, lasciando a parte la diffusione dei loro libri ed il nome che riescano o meno a farsi, che questo è già un altro discorso.

Oggi volevo parlarvi del libro che ha appena pubblicato un amico, Marco Croci, dopo i suoi diversi soggiorni in Cina, con Maria Weber, che della Cina aveva fatto la sua materia di studio senza smettere di provarci però l'incanto, l'ammirazione. Il titolo, "I cinesi sono differenti" --tra di loro? rispetto a "noi" occidentali? Ambedue le cose!--, allude al fatto che per lo sguardo straniero tutti gli orientali sembrano assomigliarsi, così come sarà vera l'affermazione reciproca: anche noi occidentali saremmo sicuramente tutti uguali per gli occhi orientali.

I testi riuniti nel volume percorrono, dall'osservazione di aspetti vari della realtà: la casa, il cibo, arrivo all'aeroporto, ballo in piazza, visita al museo, ... attraverso lunghi e a volte non semplici da percorrere, meandri, altri testi di esperti sulla situazione politica e sociale della Cina, dottrina taoista, testimonianze di altri viaggiatori, riflessioni da esperto coaching imprenditoriale quale è il nostro autore,... fino ad arrivare ad una certa sintesi --sembra-- confuciana, fino ad una certa intesa speranzosa della differenza, mai da rifiutare o da negare, anche se minacciosa, strana, apparentemente a volte anche squallida.

La danza è a volte difficile da eseguire insieme allo scrittore, come se la nostra fatica corrispondesse alla sua prima di aver fatto lo sforzo di elaborare la sua esperienza per rendercela e rendersela comprensibile, ma lui ci è riuscito, chissà se noi lettori e lettrici saremo all'altezza.

A libro chiuso, mi chiedo dov'è la presenza, mai esplicitata se non nella Dedica e nelle parole di apertura, di Maria, e mi rispondo che la sua presenza è ovunque, anche se la sua storia non viene qui narrata --c'era qui, in questa scena, non c'era...? Maria, motore, motrice, matrice di queste storie... Maria, che c'era, eccome, anche lei, in presenza od in assenza.
Materia chissà, di un altro libro, forse un libro che non sarà mai scritto.

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