domenica 23 luglio 2017

Ritorno a Rossovermiglio, di Benedetta Cibrario, un paio di anni --di più?-- dopo. La fortuna di avere poca memoria mi fa godere delle letture come fosse la prima volta, ha ha.
Non mi dispiace la sorpresa (?!) finale, mi dispiace che quella che abbiamo visto come donna forte, indipendente, che sa il fatto suo, alla fine venga scoperta come protetta dall'ex marito, ingannata dall'amante (e misconosciuta dal figlio, oltre che malorientata dal padre). Come se l'autrice rinnegasse di lei alla fine. Perché? Perché è prevalsa la voglia d'épater il lettore sulla fedeltà dovuta al personaggio? Di colpo la voce narrante non merita alcun credito, perché la sua vita, gli anni centrali di una lunga vita,  è diventata un inganno. 

Chiedo scusa ma... ridatemi Marianna Ucría!

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