venerdì 8 febbraio 2008

Ragionevoli dubbi

`[foto da Internet]

Oggi pomeriggio sono andata ad un incontro dei vari programmati in occasione della BCNEGRA, manifestazione incentrata sul romanzo giallo. Oggi riuniva in una tavola rotonda due italiani, Gianrico Carofiglio e Giancarlo de Cataldo, tutti e due pugliesi, tutti e due magistrati anti mafia in esercizio del loro mestiere ed autori di romanzi di successo. Il terzo invitato era un greco, Petros Markaris, "papà" del commissario Kostas Jaritos. Dei tre devo dire che io conoscevo solo Carofiglio, alle prese con il romanzo di cui faccio vedere la copertina.

Devo dire che a me piace vedere gli autori che mi interessano, sentirli parlare, almeno una volta nella vita; mi sembra un'occasione da non perdere. Voi non avresti voluto, che ne so, una volta almeno sentire parlare, uno dei vostri autori preferiti, vissuti cent'anni fa o duecento? Ed allora, coi contemporanei, perché ne perdiamo l'occasione?

Vi confesserò che io una volta ho inseguito (sì, questa è la parola) Patricia Highsmith. Ero con un'amica e si passeggiava per il carrer Jaume I. Lei alloggiava al Colón, in fronte alla Catedral, era in città per un incontro legato alla sua attività letteraria, di cui eravamo al corrente. Ed allora, quasi senza proporcelo, abbiamo giocato a rincorrerla. Discretamente all'inizio, poi in modo più sfacciato,... abbiamo lasciato che se ne accorgesse, che si girasse per vedere se eravamo ancora lì. Ci sentivamo dentro ad un suo romanzo. Per le stradine del Gòtic l'abbiamo accompagnata, sorridendo e ridendo fino all'albergo. Lei ci è entrata ed è finita lì.

Beh, raccontavo però di oggi.

Il titolo della tavola rotonda era "La corruzione è inequivocamente mediterranea?" ed in conseguenza s'è parlato di mafia, di democrazia, di stato, di terrorismo, di paura, dell'Italia e della Spagna... Non si è quasi parlato di letteratura, secondo me ... e purtroppo. Anche gli interventi del pubblico (tante uomini e solo due donne hanno detto qualcosa) premevano in una sola direzione.

A me interessava come uno che fa il magistrato può allo stesso tempo fare lo scrittore. Come cambia il rapporto con il tuo ambiente di lavoro, con i colleghi, con gli imputati quando "scrivi" anche sull'ambiente di lavoro, sulla giustizia, sugli imputati e sui colleghi... Non ho dubbi sul fatto che il tempo per fare "altre cose" si trova sempre, come ha detto il de Castaldo, ma la mia era una curiosità un po' diversa.

Carofiglio ha detto che infatti all'inizio c'era chi pensava che i suoi romanzi, glieli scriveva... la mamma! essendo scrittrice anche lei, e sicuramente prima di lui.

Grandi risate tra il pubblico. Sapevate che della Rodoreda è stato detto che era il suo compagno Joan Prat a scrivergli i suoi libri? E di quante altre donne? E quante donne hanno scritto quello che mariti, fidanzati e fratelli hanno poi firmato per loro?

Beh, l'ho fatto notare al Gianrico prima di chiedergli di stampare la sua firma a pagina 107 del mio esemplare di Ragionevoli dubbi, col nome della mamma, certamente: Enza. L'ha fatto. "Questa è una dedica un po' speciale", mi ha detto. Sì. Non aveva la faccia di uno che pensa "Matta da legare". E mi ci ha disegnato due occhietti, un naso ed una bocca che ride. Con la data di oggi.

Uscendo mi sarei presa a schiaffi: Enza... cosa? Così, senza cognome, non la troverò mai, questa signora, su google! Accidenti a me e a chi non permette di passare il proprio cognome ai figli scrittori, almeno se tu sei scrittrice!

Già in casa, la trovo: ha avuto l'accortezza di firmarsi Enza Nuovo Carofiglio, aggiungendo il nome che presumo del marito. E così la rintraccio e, anche lei! ve la linko.

O, mi raccomando, non dimenticate di aprirli -e leggerli- tutti, i link!

11 commenti:

Anna ha detto...

Io preferisco non fare la conoscenza di quelli a cui ammiro perché tante volte mi sono delusa quando ho conosciuto vicino, vicino quell’autore che mi piaceva tanto...

Anna ha detto...

Ho trovato questo riassunto. Perché in Italia i libri sono meno costosi di cui?

Un'amicizia tra donne, in verde età, quando tutto è nel tempo avvenire, nei giorni che verranno, nel futuro che si spera 'roseo'. Si racconta per far chiaro in sé, si racconta soprattutto per gli altri, per le lettrici o per 'Lei'. Un'amicizia non è come le altre, è diversa appunto perché 'Lei' è diversa. Si racconta per conservare, perché tutto non cada nell'oblio….

Fina Llorca ha detto...

Non direi che i libri in Italia costino di meno di quanto costano da noi. Avrai trovato qualche occasione o qualche casa editrice particolare.

Fina Llorca ha detto...

Quando a me è successo di rimanere dellusa in un'occasione così... ho saputo che ormai avevo già letto tutto quanto volevo leggere dell'autore o l'autrice "delludente", e con lui / lei ho chiuso.

Direi che mi è successo con Tabucchi. L'ho visto al Círculo de Bellas Artes di Madrid. Vedendolo e sentendolo dal vivo mi è cambiata l'idea che su di lui mi ero fatta. Da allora in poi ho letto di suo soltante qualche articolo sui giornali. Chi ha dato ha dato, chi ha avuto, ha avuto, come si suol dire.

Mi sa che non sente la mia mancanza!

Il trio Lalala ha detto...

Io ho visto Ken Follet a Firenze!! :-))))))) Mi piace tanto tantissimo!! Sto leggendo Un mondo senza fine.. (in italiano) ma sto tentata di comprarlo in inglese..

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Io, come Amàlia, prefersico non conoscere personalmente quelli a cui ammiro.
Quando ero piccola ho conosciuto Josep Pla e, dopo, non ho mai letto un libro suo. Era un uomo sporco, mal educato, pedante, vestito tutto in nero (un nero pieno di macchie di colori difficili a descrire...) Ricordo che mi ha fatto sentire un schifo terribile! Con questa immagine nella mia testa non ho mai potuto leggere niente di lui!
Se pensate che fra i miei scrittore preferiti ci sono dei personaggi come Truman Capote, per esempio... capirete perché penso che non è una buona idea conoscerli personalmente.

Fina Llorca ha detto...

Io sono molto felice di conoscere o di aver solamente incontrato una volta, visto, scrittori e scrittrici che mi è piaciuto e che mi piace leggere.

Se vedendoli o conoscendoli non mi piacciono vuol dire che la loro letteratura non mi piace od interessa più di tanto.

È così.

Sara ha detto...
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Sara ha detto...

Mi piaccerebbe conoscere il mio scrittore preferito, Haruki Murakami. Sebbene penso che mi piaccerebbe di più conoscere i personaggi di suoi libri.

Avevo molta tristezza quando ho finito di leggere il primo libro che ho letto di lui, perché è come se lui è uscito della mia vita.

Ho avuto di andare alla libreria per comprare un'altro libro de Murakami e ritrovarlo.

In questo momento sto leggendo il terzo libro.

Penso che sono innamorata di qualcuno che non esiste.

Fina Llorca ha detto...

Gli amori letterari hanno la loro esistenza, sono amori ... particolari, non problematici, non ostacolati, non fanno soffrire, come dice una canzone che ora mi viene in mente.

Unknown ha detto...

Ooops! Una del trio lalala sei brava!
Io, adesso, sto leggendo la prima parte: Los pilares de la tierra. Settimana scorsa nell’autobus una ragazza leggeva los pilares de la tierra in inglese, e mi ho sorpreso perché per me è un libro dificile di leggere in una lingua straniera, per la grandezza del libro e pel vocabolario che si usa, sopratutto nella descrizione dei duomi. E adesso sono sorpresa perché ho trovato un’altra persona che legge questo libro in lingua straniera!
Eva