venerdì 29 febbraio 2008

la ricotta


[foto da Internet]

Dall'incontro di ieri col professor Ludovico Lonnghi ne servo l'esperienza più preziosa per me: ho visto finalmente un pezzo dell'episodio "La ricotta" di Pasolini. Tante volte ne avevo sentito parlare, ne sapevo tanti dettagli, ma mai prima di ieri l'avevo visto con i miei occhi. Vietato dalla chiesa nel suo momento, perché considerato blasfemo... Non avevano capito la profonda religiosità pasoliniana, che devo dire stupì anche me quando, io poco più di ventenne, ho visto Il Vangelo secondo Matteo nella vecchia sede della Filmoteca vicino alla Catedral. Eravamo tutti (o tanti tra di noi) in quegli anni miscredenti e la Bibbia non ci interessava più di tanto... Invece lui ci presentava, più che il religioso, il sacro. Il sacro ... che era anche l'umano. E tutto attraverso uno sguardo estetico difficile, nuovo, strano. Affascinante.

Una curiosità: nel Vangelo recitava Natalia Ginzburg insieme al secondo marito, Gabriele Baldini. Se non mi sbaglio, nel ruolo di Maria, la madre di Cristo. Una Maria seria, severa, ossuta, con una faccia serena malgrado il dolore, una Maria vera.

Tutto questo ho ricordato, in mezzo alle altre cose, tornando a casa ieri sera, dopo la magnifica spiegazione di Longhi. Pensavo che una lingua è anche questo: uno sguardo su un'altra cultura, su un paesaggio da scoprire, letterario, artistico, un'altra esperienza di vita, così vicina, che può diventare nostra.

1 commento:

Gli amici di Georges (Brassens) ha detto...

Ciaoooo,
Purtroppo ieri non ho potuto andare a scuola per vedere l'attività culturale, perchè a me piace anche Pasolini. Io ho visto, come te, il Vangelo secondo Matteo e il mio ricordo è come il tuo: un film d'una religiosità impressionante, steticamente revoluzionario! Ricordo la faccia di Gesù, triste, magra, con una sola soppraciglia... era la prima volta che non era un produtto Holliwoodense, biondo, con gli occhi azzurri rabioso...
Ho dimenticato, però, la faccia di Maria, dopo tanti anni!